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APPELLO PER L’UCRAINA E UN’EUROPA FORTE E UNITA

DIFENDIAMO L’UCRAINA, DIFENDIAMO L’EUROPA

Noi, sottoscrittori di questo appello, siamo uniti dal desiderio di pace, ma crediamo che una pace autentica non possa essere costruita sulla prepotenza, sulla violazione dei diritti umani e sul sacrificio della giustizia e del diritto internazionale.

La guerra in Ucraina non è solo una questione territoriale, ma una battaglia per la libertà, la sovranità e la dignità umana. Da essa dipende l’intera architettura di sicurezza mondiale, oggi minacciata da chi ignora il diritto internazionale e invade Paesi sovrani, violando l’Articolo 1 e 2(4) della Carta delle Nazioni Unite, che garantiscono il diritto all’autodeterminazione dei popoli e proibiscono l’uso della forza contro l’integrità territoriale e l’indipendenza politica di qualsiasi Stato.

Di fronte a questa minaccia, accettare un cessate il fuoco che premi l’aggressore, senza alcuna conseguenza per le sue azioni, non è un passo verso la pace, ma verso la resa.

Oggi c’è una nuova ombra sull’Europa: il rischio di un disimpegno americano, che lascerebbe il continente in balia di Putin. Donald Trump ha dichiarato apertamente di voler ridurre il supporto all’Europa e ha già avviato un dialogo con Putin per “negoziare” la fine della guerra, escludendo Kyiv e i governi europei. Queste azioni minano la sicurezza dell’Ucraina e la stabilità dell’Europa.

Senza gli Stati Uniti, l’Europa deve assumersi la responsabilità della propria sicurezza. Chiediamo pertanto alla Premier Giorgia Meloni e a tutti i leader politici italiani di prendere una posizione chiara, rafforzare l’impegno politico e stanziare risorse per la difesa dell’Ucraina e dell’Europa, perché il nostro futuro dipende dall’esito di questa guerra.

FERMEZZA

Chiediamo all’Unione Europea, e in particolare chi rappresenta l’Italia, di non cedere a un compromesso che premi l’aggressore: la difesa della libertà dipende dalla forza di chi la difende. Se il nostro sostegno non permetterà all’Ucraina di trattare da una posizione di forza, avremo tradito il popolo ucraino e avremo dato all’aggressore russo leve con cui imporre la legge del più forte in Ucraina e in futuro nell’Unione Europea.

Il Memorandum di Budapest del 1994, firmato anche dalla Russia, garantiva la sicurezza e l’integrità territoriale dell’Ucraina in cambio della rinuncia al suo arsenale nucleare. La sua violazione dimostra che gli accordi privi di conseguenze concrete non fermano gli aggressori, ma li incoraggiano.

Una posizione di fermezza è un atto di responsabilità per preservare la pace e la stabilità dell’intera Europa: se oggi non prendiamo decisioni risolute, domani il prezzo sarà ancora più alto.

GIUSTIZIA

Una pace fondata sulla giustizia richiede la punizione dei responsabili dei crimini di guerra. Non possiamo permettere che atrocità, violazioni dei diritti umani e trattati internazionali vengano cancellati in nome di un cessate il fuoco.

Le azioni della Russia in Ucraina violano sistematicamente le Convenzioni di Ginevra. Bombardamenti su infrastrutture civili, stupri di guerra ed esecuzioni sommarie fanno parte di una strategia deliberata di terrore e costituiscono crimini contro l’umanità, in violazione degli Articoli 7 e 8 dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale.

La deportazione forzata di migliaia di bambini ucraini in Russia è stata riconosciuta come crimine di guerra dalla Corte Penale Internazionale, portando a un mandato d’arresto per Vladimir Putin e Maria Lvova-Belova.

Chiediamo il rilascio immediato di tutti i prigionieri di guerra e dei civili rapiti, compresi i bambini deportati illegalmente in Russia.

SICUREZZA

La sicurezza dell’Ucraina è la sicurezza dell’Europa. Un cessate il fuoco senza garanzie concrete non risolverebbe nulla: sarebbe solo una pausa prima di un nuovo attacco.

Le democrazie europee devono dimostrare fermezza e determinazione per fermare l’aggressione russa e la sua politica imperialista. Una Russia vittoriosa ai confini della Polonia e degli Stati Baltici vedrebbe un’alleanza debole e divisa, prendendo coraggio per spingersi oltre. Permettere a Mosca di dettare le condizioni significherebbe incoraggiare nuove minacce. Se l’Europa e l’Occidente continueranno a mostrarsi deboli e indecisi, saranno sopraffatti da regimi autoritari che imporranno la propria volontà con la forza.

L’Europa non può permettersi di essere passiva né di delegare ad altri il proprio destino. Con il disimpegno americano sempre più evidente, deve assumersi pienamente la responsabilità della propria sicurezza, investendo in difesa e rafforzando la propria posizione geopolitica.

Infine, chiediamo che l’Europa destini all’Ucraina risorse e garanzie in vista dei negoziati, per scongiurare la loro violazione e future minacce da parte della Federazione russa. Solo una risposta ferma oggi può garantire la sicurezza dell’Europa domani.

NON POSSIAMO VOLTARE LE SPALLE

La pace non può essere costruita sul sacrificio della giustizia a favore della prepotenza. Non possiamo voltare le spalle alla sofferenza del popolo ucraino e alle sue legittime richieste di libertà e giustizia.

Una pace dettata dalla violenza dell’aggressione sarà una pace falsa, che porterà solo instabilità e nuove sofferenze. Se davvero desideriamo la pace, dobbiamo ostacolare fermamente l’aggressore e sostenere l’Ucraina con ogni mezzo possibile.

FIRMA E UNISCITI A NOI

Il 23 febbraio 2025, alle ore 14:00, in Piazza Castello a Milano, vi invitiamo a unirvi a noi in una marcia per la FERMEZZA, la GIUSTIZIA e la SICUREZZA.

Chiediamo a tutti i cittadini di mobilitarsi e ai leader politici di assumersi la responsabilità storica di difendere l’Europa e il diritto internazionale.

Invitiamo Giorgia Meloni, il governo italiano, le forze politiche di maggioranza e opposizione, i rappresentanti delle istituzioni nazionali ed europee a firmare questo appello e a ribadire il loro impegno per una pace giusta e duratura.

Non basta esprimere solidarietà: servono azioni concrete. Serve un’Europa più forte, più unita, più sicura. Per questo, invitiamo i parlamentari italiani ed europei, i consiglieri regionali e comunali, i rappresentanti della società civile a sottoscrivere questo appello e a prendere una posizione chiara.

Ogni firma è un messaggio chiaro:

  • non cederemo alla propaganda russa;
  • non premieremo l’aggressore;
  • non abbandoneremo l’Ucraina.

Diffondi questo messaggio. Condividilo con amici, colleghi e sui tuoi social. Più firme raccogliamo, più forte sarà il nostro segnale.

La storia si scrive ora. Chiediamo ai nostri rappresentanti di dimostrare leadership e coerenza.

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